Aveva ragione Dostoevskij: la bellezza salverà il mondo. Eleganza ed armonia ci circondano, basta accorgersene. A volte infatti, presi dalla frenesia della nostra vita, ci dimentichiamo quali siano le cose che più ci fanno stare bene. I tempi cambiano, le mode passano, nascono nuove promesse nel calcio, nel cinema e la tecnologia avanza. Ci sono momenti in cui di fronte ad un ostacolo vogliamo arrenderci, gettare la spugna ma è proprio in quel momento che pensare alla bellezza delle cose e della vita diventa fondamentale. I capolavori ci circondano e basta poco, in fondo, per trovare serenità: una gita fuori porta, una visita ad un museo, una piccola vacanza in famiglia. Insomma, ricercare il bello aiuta a vivere meglio e l’Italia, da questo punto di vista, non può far altro che soddisfarci in lungo e in largo.
Magnificenza e stupore si uniscono in connubio di alta qualità, caratterizzando quella che possiamo definire una delle regioni più belle del “Bel Paese”: la Puglia. L’ incanto regna sovrano e gli occhi non possono che ammirare cotanta bellezza. Spesso e volentieri, la maggior parte degli italiani, preferisce organizzare vacanze all’estero alla ricerca di nuovi stimoli e la domanda che sorge spontanea è una: perchè? Viviamo nel paese più bello del mondo, lo sappiamo tutti. Perchè ridursi a ciò? La varietà di paesaggi meravigliosamente stupefacenti, la storia e la cultura ci rendono orgogliosi di essere italiani e “il tacco dello Stivale” , fra tutte le regioni, ha da sempre quel qualcosa in più che le permette di avere maggiore appeal. I dati statistici lo confermano, turismo ed economia vanno di pari passo dando così lavoro a numerosissime persone. Un esempio? Alberobello.
Alberobello: autentico capolavoro
Patrimonio Unesco dal 1996, Alberobello è uno dei simboli della Puglia e dell’Italia nel mondo. I suoi famosissimi “trulli”, più di 1000, hanno origine nella Preistoria anche se le prime “case in pietra” iniziano ad affiorare nel XIV secolo nelle campagne baresi. Il trullo che noi oggi ci ritroviamo ad ammirare è l’evoluzione di costruzioni a secco con tanto di storia alle loro spalle. Infatti, queste “case” a forma di cono vennero costruite dai coloni senza malta in modo da non dover pagare tasse agli Angioini sulle nuove abitazioni. Di conseguenza, in virtù del fatto che l’assenza di malta dava precarietà, l’edificio in quanto tale risultava essere non tassabile.
Il tetto si costituisce da dei pinnacoli, da simboli e da una chiave di volta quali decorazioni di carattere spirituale ed esoterico. Dei tre, il pinnacolo rappresenta l’estremità superiore costituita a sua volta da tre pietre sovrapposte ciascuna di diversa forma. Alberobello ha tanto da offrire e fra le altre cose meritano citazione la Chiesa di Sant’Antonio ( indovinate voi a che forma), il borgo di Aja Piccola, il Trullo Sovrano( l’unico a due piani) e la “Casa D’Amore”, prima casa costruita in calce. Il bianco di queste tipiche abitazioni richiamano alla purezza ed il nome della città che li ospita ha anch’esso origini particolari. Quest’ultima deriva dal latino, per la precisione da “”Sylva Arboris Belli” ergo selva dell’albero della guerra poichè negli anni precedenti la zona risultava coperta da una fitta vegetazione.
Elemento degno di nota è come i trulli non si trovino solo ad Alberobello ma anche in altre città del barese come Locorotondo, Turi, Noci, Conversano e Monopoli. Diversa invece è la denominazione dei trulli salentini chiamati “pajare”. Le parole, di fronte alla straordinarietà, mancano ormai da tempo e allo stesso tempo, anima e corpo trovano rilassamento e serenità. Basta poco per farsi del bene: l’ingrediente principale è avere cura di se stessi.
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