Il 1970 è stato uno degli anni più importanti per l’Italia intera sotto più punti di vista. Fra politica, economia e sport. numerosi sono stati gli avvenimenti: basti pensare allo Statuto dei Lavoratori o alla celeberrima “Italia-Germania 4-3″ valida per le semifinali del Mondiale in Messico passata alla storia come ” La partita del secolo”. Così, mentre la spinta propulsiva del cosiddetto “miracolo economico” subiva una brusca frenata, la canzone italiana continuava a regalare capolavori. Infatti, il 15 ottobre 1970 Lucio Battisti e Mogol pubblicano una delle canzoni più famose della musica leggera italiana e cioè “Emozioni”.
Come può la musica ed le sue parole descrivere qualcosa o qualcuno? Per rispondere a questo quesito è necessario imbattersi nel testo di questa poesia. “Capire tu non puoi. Tu chiamale, se vuoi, emozioni” infatti, non è altro ad oggi che la fotografia del Salento e delle sue meravigliose bellezze. Le parole lasciano spazio, appunto, alle emozioni che invadono la nostra mente ed il nostro cuore. Descrivere attraverso semplici parole il “Tacco dello Stivale” risulta da sempre complicato. E’ come se un ragazzo dovesse dichiararsi ad un ragazza , non trovando le parole proprio per le “emozioni”.
Il Salento
Il Salento, nello specifico, risulta essere una terra ricca di cultura, storia, archeologia, paesaggistica e gastronomia. Scegliere una meta da raggiungere necessita di occhi attenti: ognuna di essere offre qualcosa di diverso, unico, meravigliosamente incantevole. Sagre, città d’arte e tradizioni rappresentano risorse fantastiche per questa terra e i dati statistici, non a caso, sono lì a testimoniarlo. Escludendo il 2020 non completamente attendibile a causa dell’emergenza Covid-19, il 2019 ha consegnato alla Puglia dati da record. Gli arrivi sono stati 4,2 milioni (+4% rispetto al 2018), i pernottamenti internazionali più di 3,8 (+8%). Inoltre, dal 2015 al 2019 l’incoming internazionale è cresciuto del +60% e gli arrivi complessivi (italiani + stranieri) del +23%.
La città di Lecce, soprattutto per la storia e la tradizione barocca, attrae ormai da anni numerosi visitatori. L’Anfiteatro e il teatro d’epoca romana meritano assolutamente di essere visitati. Altrettanto suggestiva è Ostuni, soprannominata la “Città Bianca” per via dei suoi edifici in calce che la salvarono dall’epidemia di peste della seconda metà del ‘700. La vista sul mare unita alle masserie presenti regalano giornate particolari all’insegna della natura e della semplicità.
Il viaggio continua
Poi c’è Locorotondo, nel pieno della Valle d’Itria con i suoi suggestivi vigneti. A regnare è anche l’enogastronomia, con il palato assoluto protagonista che non può far altro che apprezzare cotanta ricchezza. Il viaggio prosegue con Avetrana dove a farla da padrone sono gli ulivi secolari e le aziende vinicole e frutticole senza dimenticare la storia in quanto luogo di sosta lungo la Via Appia e principale arteria di comunicazione dell’Impero Romano fra Brindisi e Roma.
Gallipoli invece, molto amata dai giovani, deriva il proprio nome dal greco “Kale Polis” che tradotto significa “città bella”. Vicoli, chiese e musei la contraddistinguono mentre il porto risulta ideale per fare una pausa, assaporare con gli occhi il paesaggio e guardare i pescatori intenti nel svolgere il loro lavoro. I mesi di luglio e agosto, come detto precedentemente, vedono Gallipoli essere invasa da moltissimi giovani. Divertimento e discoteche all’aperto in spiaggia regnano sovrane, creando così un indotto economico non indifferente.
Il santuario di Santa Maria di Leuca e il castello di Otranto rappresentano invece due mete ancor più particolari. La prima, spartiacque fra Mar Ionio e Mar Adriatico, è il punto più meridionale del Salento. Chiese e pellegrinaggi costituiscono gran parte del turismo locale, anche se le stesse ville con tanto di architetture alquanto bizzarre non sono da meno. La seconda invece, situata lungo la costa del Mar Adriatico, è circondata da un paesaggio stupefacente. Il “Castello Asbrugo” caratterizza la parte più antica della città mentre relativamente alle cure idroterapeutiche, Santa Cesarea Terme regala totale relax e rigeneramento personale.
Il mare salentino
Le incantevoli spiagge, come ovvio che sia, caratterizzano da sempre il Salento. Infatti, proprio per il mare spettacolare, le spiagge salentine vengono anche chiamate le “Maldive italiane”. “Porto Selvaggio”,” Punta Prosciutto”, “Punta della Suina” e la “spiaggia di Pescoluse” vengono letteralmente invase ogni anno e la loro particolarità è quella di differenziarsi l’una dall’altra per conformazione.
Punta Prosciutto, ad esempio, è circondata da dune e da una verde vegetazione mentre Porto Selvaggio, situata fra Porco Cesareo e Gallipoli, risulta essere prettamente costituita da sassolini e scogli, senza dimenticare il colore blu intenso del mare. Viaggio concluso? Non ancora. Da esplorare c’è Punta della Suina nota per il mare caraibico e per la bellissima pineta che la circonda. Infine, la spiaggia di Pescoluse, con la sua sabbia bianchissima e fondali bassi, risulta essere meta adatta a bambini e famiglie. Insomma, c’è ne per tutti i gusti. Le “emozioni” si riscoprono pregne di vitalità, vibranti e autentiche.
Così, alle volte, una semplice testo accompagnato da una melodia, può essere in grado di descrivere la bellezza che ci circonda. E Battisti, con la sua “Emozioni” sembra far proprio al nostro caso. “Uscir dalla brughiera di mattina dove non si vede ad un passo. Per ritrovar se stesso. Parlar del più e del meno con un pescatore per ore ed ore. Per non sentir che dentro qualcosa muore. E ricoprir di terra una piantina verde sperando possa nascere un giorno una rosa rossa. Capire tu non puoi. Tu chiamale, se vuoi, emozioni”.
Puglia, dove la storia incontra l’incanto.
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